Fabio Monti
Fabio Monti. Anconetano, diresse 118 partite nel campionato di serie A tra il 1963 e il 1973 e fu anche arbitro internazionale per alcune stagioni sul finire degli anni ‘60. Monti venne considerato a lungo tra i migliori fischietti insieme a Lo Bello si distingueva per signorilità, discrezione e naturalmente per la bravura. Nel 1969 Monti fu insignito del premio della fondazione Giovanni Mauro come migliore arbitro del campionato. Alla fine dell’attività sportiva e prima della prematura scomparsa, Fabio Monti fu di prezioso aiuto per gli arbitri marchigiani ricoprendo importanti cariche dirigenziali nell’AIA.
Monti raccontato dal collega A.B. Renato Bonetti:
Tutto è stato detto di Fabio, probabilmente pochi sanno che suo padre Eugenio è stato figura, umana e sportiva, di altrettanto specchiate qualità, Eugenio Monti dai più anziani associati viene ricordato come persona di grandi doti morali, memorabile una sua fuga in bicicletta da Osimo, in discesa, a velocità pazzesca sotto il fuoco degli allora occupanti tedeschi che volevano arrestarlo. Eugenio Monti è stato anche Car molto apprezzato e il giovane Fabio, allora studente, andava a consegnare a mano, per conto del padre, agli arbitri anconetani, le buste con le designazioni(erano altri tempi e per risparmiare ci si ingegnava).
Fabio ha acquisito dal padre la passione per l’arbitraggio e sotto questo aspetto di lui si sa tutto,ricordo che, appena nominato arbitro internazionale, designato per una partita a Praga, rimase lì per una settimana in seguito ai fatti relativi alla cosiddetta “Primavera di Praga” entrando così anche lui nella storia!
E’ stato insignito dei più importanti riconoscimenti nazionali, dal Premio Galeati istituito dalla Sezione di Bologna, al Premio Mauro, il più ambito dagli arbitri di allora, perchè ne decretava la definitiva consacrazione fra i migliori “fischietti” in attività.
Ha ricoperto tutte le cariche dirigenziali, da consigliere a Presidente sezionale, da componente a Presidente del Comitato Regionale.
E’ stato un trascinatore di tutti gli Arbitri Anconetani per molti anni. Memorabili gli allenamenti che si tenevano il mattino alle 6 dapprima al vecchio stadio Dorico, anche con pioggia e perfino con neve ( non è una esagerazione! ) e poi, a causa del…troppo entusiasmo che disturbava i condomini dei palazzi intorno al campo presso l’impianto di Vallemiano. Erano sempre presenti almeno 15 giovani arbitri, attratti dal suo carisma, alcuni dei quali, a loro volta, divenuti importanti anche a livello nazionale.
Alla fine della sua attività arbitrale, quando magari ci si poteva aspettare una diminuzione dell’entusiasmo, Fabio ha dato il meglio di se stesso, facendo innumerevoli visionature, stando vicino alla Sezione ed ai giovani arbitri, consigliando, stimolando, sempre con grande signorilità e naturale modestia, è per questo che all’inizio del racconto, ho parlato di doti morali ed umane che hanno equivalso di certo quelle sportive.
Sicuramente Fabio Monti è stato fino ad oggi, senza ombra di dubbio, il personaggio, anzi il non-personaggio più importante della Sezione di Ancona ed è per questo che i più giovani lo ricordano ancora.
ANEDDOTO: Quando Fabio Monti fu insignito del Premio Mauro, tale premio, concesso annualmente, veniva festeggiato ogni due anni per non sobbarcare le Sezioni di troppe spese. La Sezione di Ancona festeggiò a Padova il “Mauro” assegnato a Fabio, assieme al “Mauro” assegnato a Francescon l’anno precedente, diversi viaggi a Padova furono affrontati per i preparativi, perchè si trattava di una grande cerimonia e perchè erano altri tempi; questi viaggi venivano intrapresi da parte dello stesso Fabio, da Elio Zandri vicepresidente e dal sottoscritto Renato Bonetti segretario. La sera della cerimonia, nella famosa Sala del “Gattamelata”, a Padova, alla presenza di tutta la presidenza AIA, di tutti gli organi tecnici nazionali, del Presidente della Regione Veneto e di innumerevoli altre personalità, il Presidente della Sezione di Padova, Vito Crimi, consegna al Vicepresidente della Sezione di Ancona Elio Zandri (Fabio era il premiato, quindi non poteva rappresentare la sezione), una medaglia d’oro, prendendo la parola Elio Zandri per dire che anche la Sezione di Ancona aveva un presente per Padova, in un silenzio adeguato alla circostanza, di fronte ai 300 colleghi convenuti, indicando che anche Ancona non era andata a mani vuote esordisce dicendo: “Nun ch’avè preso in contropiede!”.Questa frase rimase famosa per anni ed Elio Zandri se l’è portata sempre dietro quando lo si voleva prendere in giro.
ALTRO ANEDDOTO: Partita Atalanta-Inter, Arbitro Monti, uno dei suoi assistenti Vincenzo Centore. All’epoca gli assistenti venivano “designati” dall’Arbitro stesso e Fabio scelse Vincenzo che non era famoso per spirito di sacrificio e figura imperitura e dieci minuti prima di scendere in campo, con Fabio già quasi nel pallone per la tensione, Vincenzo, che si stava allacciando una scarpa, da seduto si rivolge a Fabio, dicendogli, con la sua voce un po’ nasale e cantilenante: “Oh, Fabio, ma è importante stà partita?”.